30 ottobre 2011

Sfida all'ultimo marrone

Finalmente!
Alla fine ce l'ho fatta a rientrare a casa seppur lottando contro il pestilenziale odore di diluente che aleggia per le stanze. Finalmente la light-box grande come un appartamento è terminata e dopo le pareti e i mobili bianchi, anche il mio ex pavimento in doussié è stato colorato con uno splendido bianco nordico. Diciamo che ora vivo in uno studio fotografico ideale per le foto di food :-)
Mentre ero in trasferta però non mi sono certo fatta sfuggire il workshop di Food & Stylist Photograpy organizzato da l'Arte del Convivio a Milano. Finalmente un workshop tematico che parla di fotografia di cibo con spunti di Food Stylist. Le splendide e disponibili donne che hanno organizzato il primo di 4 workshop sul tema sono: Barbara Torresan, Silvia Luppi, Claudia Castaldi e Alice Martini. Vorrei ringraziarle per la loro disponibilità e simpatia e per aver avuto l'idea di organizzare (finalmente) a Milano una giornata su questo tema (diciamoci la verità, era da almeno due anni che cercavo una cosa del genere ma non sono mai riuscita a trovarla). Non entro nel dettaglio perchè sui siti indicati qui sopra potrete trovare maggiori informazioni ma quello che vedete in queste immagini è il risultato della giornata. Le fotografie sono fatte in collaborazione con Alessandra (simpaticissima food blogger e compagna di corso) mentre il castagnaccio è opera di Lola, cuoca di Arte del Convivio.
Dato che il castagnaccio è identico a quello che cucino io, per questa volta mi sono risparmiata la fatica di cucinarlo e mi sono dedicata solo a fotografarlo (e vi posso assicurare che abbiamo trascorso una bella mezz'oretta e almeno una  cinquantina di scatti prima di trovare la giusta illuminazione e presentazione).
Mi perdonerete la 'mezza fatica' ma vista l'inagibilità della mia cucina mi limito a postarvi di seguito la mia collaudata ricetta.

Castagnaccio

200 gr di farina di castagne
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 cucchiaio di zucchero
un pizzico di sale
210-250 ml di acqua
50 gr di pinoli
50 gr di uvetta
un rametto di rosmarino

Setacciare la farina per toglierne le eventuali impurità. Accendere il forno in modalità statica a 200° e ammollate l'uvetta in acqua tiepida. Mettere la farina in una ciotola, unire il pizzico di sale, 2 cucchiai di olio e 210 ml di acqua (la quantità di acqua dipende dalla farina: se la farina è molto asciutta potrebbe esserci bisogno di più acqua), versandola poco alla volta e mescolando con una frusta fino ad amalgamare il tutto. Risulterà una pastella di media consistenza che scenderà a nastro se si solleva con il cucchiaio. Unire all'impasto l'uvetta strizzata e asciugata. Foderare con un foglio di carta da forno una tortiera o una teglia di dimensione tale che l'impasto versato risulti non più alto di un centimetro; ungere la carta da forno con 2 cucchiai di olio e versare il composto preparato. Cospargere la preparazione con i pinoli e gli aghi di rosmarino precedentemente lavato e asciugato e versarvi sopra un cucchiaio di olio. Infornare a 200° per circa 35 minuti. Dovrà formarsi una bella crosticina piena di screpolature e i pinoli dovranno dorarsi leggermente mentre l'interno dovrà essere morbido.

19 ottobre 2011

Salm-1+zucchine (ricetta con rebus)


In questi giorni sono in trasferta a causa dei lavori di ristrutturazione che ormai si protraggono da mesi nel mio appartamento (che ci volete fare? Ogni tanto il mio istinto di architetto prende il sopravvento e sento il bisogno di convocare le maestranze). Dato che posso utilizzare internet solo in rare occasioni (e ahimé, ho dovuto constatare di non poterne 'quasi' più fare a meno) mi sono preparata un post postumo da pubblicare a distanza di qualche giorno dalla cottura. Eccomi quindi con una ricetta "4 stagioni" adatta sia per questo inizio di autunno che per un pic-nic durante la bella stagione.
Da diversi anni sono una sostenitrice del piatto unico: una oculata scelta di ingredienti mescolati alla velocità supersonica, possono risolvere una cena con un certo stile e in poco tempo anche nel secolo delle buste surgelate e dei cibi già pronti. Ricordo quando ero piccola che in tavola non mancavano mai primo-secondo-contorno-frutta e sembrava quasi un delitto non servire un piatto di pasta e una porzione di carne con relativo accompagnamento. Dato che il mio karma non mi da tregua e mi porta da anni a lavorare a non meno di 35 km di distanza da casa, quando ritorno  dall'ufficio dopo aver trascorso più di un'ora in metropolitana, la sola idea di prepare primo-secondo-contorno-frutta mi fa passare la poesia; così preferisco guardare cosa c'è nel frigorifero e amalgamare con elegante noncuranza cereali-pesce-verdure-uova-formaggio-spezie-carne-legumi, ficcare in forno il pastone e non pensarci più fino a quando il trillo del timer non mi segnala che la cena è pronta (il vero vantaggio del piatto unico è che in attesa della cottura si possono fare un mucchio di cose, come caricare la lavatrice, svuotare la lavastoviglie, leggere la corrispondenza, ritirare i panni asciutti...).
In questo modo l'appuntamento con il fornello e l'esperimento culinario è solo posticipato al fine settimana :-)
Qui sotto trovate la ricetta cucinata e già mangiata.

Terrina di salmone e zucchine

200 gr di salmone affumicato a fettine
400 gr di zucchine
180 gr di cipollotti 
3 uova
200 gr di farina 00
1 cucchiaio di zucchero
mezza bustina di lievito in polvere per prodotti da forno
100 ml di latte
6 cucchiai di olio extravergine di oliva
sale fino

Spuntare, lavare e asciugare le zucchine e grattuggiarle con una mandolina. Eliminare le radichette e lavare i cipollotti; affettare la parte bianca sottilmente e tritare la parte verde. Scaldare un cucchiaio di olio in una padella e rosolare i cipollotti per 2 minuti, mescolando. Unire le zucchine, amalgamare gli ingredienti e salare. Aggiungere 50 ml di acqua calda e cuocere per 5 minuti girando con un cucchiaio di legno. Spegnere il fuoco. 
Tagliare il salmone a striscioline con un coltello affilato. Versare la farina setacciata con il lievito e lo zucchero in una ciotola. Formare una cavità al centro, versarvi le uova sbattute, l'olio rimasto, il latte quanto basta. Lavorare gli ingredienti fino as ottonere un composto liscio e omogeneo. A questo punto aggiungere le zucchine e i cipollotti e infine le striscioline di salmone (tenere da parte qualche striscia per la decorazione).
Scladare il forno in modalità ventilata a 200°, foderare uno stampo da plumcake con un foglio di carta da forno bagnato e strizzato. Versare il composto e livellarlo scuotendo leggermente lo stampo. Sistemare le striscioline di salmone rimasto sulla superficie. Infornare per 35 minuti. Sfornare il plumcake, lasciarlo raffreddare e poi toglierlo dallo stampo. Servire a temperatura ambiente e a fette spesse.

(*) soluzione al rebus: SalmONE + zucchine

9 ottobre 2011

Pizza box

Oggi parliamo della pizza: il simbolo dell'Italia nel mondo, più del Colosseo e della Ferrari. Imitata, reinventata e adattata ai gusti delle popolazioni locali (ricordo ancora una pizza mangiata anni fa in Marocco condita con del concentrato di pomodoro... una vera variazione sul tema!), una ricetta così semplice da essere alla portata di tutti. E così mentre scrivevo questo post mi sono chiesta: "ma a che serve un post sulla pizza"? Tutti in Italia sanno preparare una pizza e io non ho proprio nulla da insegnare a riguardo. Diciamo quindi che si tratta di un 'post-spot', un bisogno di condivisione che  mi è sorto spontaneo a proposito di uno dei piatti preferiti da noi italiani.
Premetto che non sono una sostenitrice del 'self-made' ad ogni costo;  non ho mai avuto una palla di pasta madre nel frigorifero, non avrei tempo di allevarla come se fosse una specie di cucciolo visto che per lavoro trascorro fuori casa 12 ore al giorno mentre la pasta madre richiede dedizione, 'rinfrescate' e soprattutto un utilizzo costante della stessa se non si vuole avere un morto sulla coscienza (o la casa invasa da una sostanza appiccicosa che ti corre incontro quando rientri stanca morta dall'ufficio). Così quando ho voglia di mangiarmi una pizza ho solo tre possibilità: andare in pizzeria, chiamare per farmela portare a casa oppure prepararmela da sola. Spesso mi capita di optare per la terza opzione, per il piacere della preparazione ma anche per un risparmio economico (che di questi tempi non guasta). Quindi negli anni ho sperimentato le varie offerte disponibili sul mercato: la pizza congelata da infornare, la pasta fresca lievitata già pronta, la pasta stesa che si trova nel reparto del fresco, la pizza del giorno già preparata dal fornaio e solo da riscaldare... ma non so perchè, tra tutte queste scelte trovo di gran lunga la più buona di tutte la pizza che sta nella scatola! Sì sì, proprio quel kit pronto per le urgenze quasi come fosse la cassetta del pronto soccorso. Basta prendere una scodella, versarci dentro il contenuto del kit, impastare, stendere, aggiungere della mozzarella e attendere 15 minuti che cuocia. Una pizza così leggera e ben lievitata non l'ho ancora trovata. Sarà forse perchè quando la preparo sono sempre affamata? :-)
... e adesso fatemi sapere quale è il vostro "Pizza-Style"!

Pizza box: Istruzioni per il 'montaggio'

- Accendere il forno a 230°/250°
- Posizionare un foglio di carta da forno su una teglia e ungerlo con un pochino di olio;
- In una terrina unire alla miscela per pizza dell'acqua fredda e un cucchiaio di olio e mescolare con una forchetta;
- Impastare con le mani fino a rendere omogeneo l'impasto;
- Stendere l'impasto sulla teglia, aggiungere il pomodori pelati (in dotazione), salare e cospargere con mozzarella, un pò di olio e dell'origano (si può guarnire a piacere ma io sono una sostenitrice della pizza Margherita);


- Infornare e cuocere per circa 15-20 minuti a con forno statico posizionando la teglia nel ripiano più basso del forno;
- Togliere dal forno e servire.

PS: Maggiori dettagli sulla scatola della pizza.
PPS: Non percepisco un euro da questo post, uso la Pizza Catarì perchè tra quelle in scatola è quella che mi piace di più :-)