4 dicembre 2011

Giù al nord

Prendo in prestito il titolo di un divertentissimo film francesce del 2007, "Giù al nord" appunto, per dare il nome a questo post. Tuttavia con questo post la Francia non c'entra nulla perchè siamo decisamente più a nord e precisamente in Norvegia. Per questa volta non ci sarà nulla da cucinare ma non volevo privarmi del piacere di parlare di una curiosità gastronomica che poco tempo fa ho assaggiato che però non potrete soddisfare a meno che non vi troviate in questo preciso istante in Norvegia o non abbiate sottomano i due ingredienti principali :-)
Ma come mi è venuto di scrivere di un piatto norvegese? 
In ufficio, durante la pausa pranzo, capita spesso di parlare di cibo. Non so dirvi come mai si scelga questo argomento, forse perchè i colleghi sanno della mia passione per la cucina o forse perchè il solito piatto o il solito panino consumato quasi quotidianamente richiede sempre un pò di fantasia per risultare più appetitoso, sta di fatto che in una di queste pause un collega mi racconta che in Norvegia si mangiano dei filetti di pesce arrotolati dentro ad un pane sempre norvegese ovviamente; me ne parla con così tanto entusiasmo che ritengo sia doveroso (prima o poi) assaggiarlo. Dopo qualche settimana il collega di cui sopra, mi porta in ufficio una confezione sottovuoto e o-r-i-g-i-n-a-l-e di Rakfisk Noraker della valle di Valdres (sembra il nome di un regno del Signore degli Anelli ma non troverete traccia di Hobbit in questo post); il suddetto pesce e la suddetta marca sono considerati come il miglior rakfisk della Norvegia, vincitore per tanti anni del Festival annuale di Fagernes dedicato alle specialità culinarie di quel Paese. Questo campione di popolarità è accompagnato da una confezione di pane Lumpe che scopro poi essere una specie di piadina di patate. Me li dà entrambi con un'unica raccomandazione: di non farmi influenzare dall'odore quando aprirò la confezione del pesce.
Ritorno a casa e ripongo rakfisk e lumpe in frigorifero in attesa del fine settimana quando avrei avuto il tempo di preparare questa 'piadina norvegese' e immortalarne il risultato. Per la precisione il rakfisk, che letteralmente significa "pesce in salamoia", è la trota sotto sale messa a fermentare per due o tre mesi.
Quindi domenica mattina decido di regalarmi questa esperienza norvegese: apro la confezione e dopo una frazione di secondo un odore particolarmente intenso colpisce come un pugno le mie narici. Confesso che se non fosse stato per l'avvertimento ricevuto, avrei probabilmente desistito nel proseguire con la preparazione. Ma continuo nel mio intento di onorare quanto mi è stato regalato e seguo pedessiquamente le istruzioni che mi sono state date: appoggio sul filetto di un bel colore rosa salmone qualche foglio di carta assorbente e ne asciugo per benino il liquido di conservazione, poi lo taglio a listarelle. Affetto finemente una cipolla bianca e spalmo con del burro il pane Lumpe. Quindi assemblo la piada adagiando listarelle di pesce e anelli di cipolla sul burro spalmato e arrotolo.
Per chi si fosse perso qualche riga elenco gli ingredienti: trota fermentata+burro+cipolla cruda+pane alle patate e tutto questo una domenica mattina dopo un paio di ore dopo la colazione (dovendo anche fotografare parto con un certo anticipo rispetto all'orario del pranzo); oltre al senso dell'olfatto che era già stato sollecitato, inizio a preparare anche il senso del gusto al destino che lo attende da lì a poco. Tuttavia la curiosità di assaggiare un piatto tradizionale norvegese prende il sopravvento sull'idea che aveva già preso forma nella mia mente: di slancio do un bel morso al Lumpe e... con grande sorpresa scopro il motivo per cui del Rakfisk se ne consumano ogni anno in Norvegia 500 tonnellate!
I sapori si equilibrano armoniosamente: il rakfisk a dispetto del suo olezzo, acquista una dolcezza inaspettata, la freschezza della cipolla cruda viene mitigata dalla morbidezza del burro e il Lumpe avvolge tutto con un sapore deciso di legno e patate. Pane, burro e trota mi conquistano fin dal primo morso!
Sull'onda dell'entusiasmo per avere vinto la sfida e per essere entrata nel club dei 'mangiatori di rakfisk' (pare che anche in Norvegia non sia proprio un cibo così facile da apprezzare), tiro fuori dal frigorifero l'ultimo pezzetto del norvegese Brunost (= formaggio bruno), mi taglio due fette di pane (italiano ai 5 cereali) e lo ricopro con questo morbide scaglie marroni.
Guardo fuori dalla finestra mentre addento un pezzo di pane e formaggio & pesce e cipolle e solo in quel momento mi rendo conto che là fuori non ci sono boschi, neve, fiordi e casette colorate.
Però... a pensarci bene... un pezzo di Norvegia ce l'ho proprio sotto i denti!

31 commenti:

  1. Mi attirano tantissimo i sapori nordici e questo tuo post mi ha letteralmente conquistata! Ho una vogli di dare un morso guarda...

    RispondiElimina
  2. Anche io come te non mi sarei lasciata sfuggire l'occasione di assaggiarlo.ma i tuo collega è norvegese? perchè io invece nei miei giri e prove di cucina varia ho assaggiato un pezzo di formaggio (credo) preso nelbancone frigo dall'aspetto di crosta bruna e dura che alla fine si è rivelato avere un sapore troppo forte quasi di dado andato a male.mi piacerebbe tanto sapere cosa fosse.scusa se ne ho approfittato di te ma questo per arrivare al nocciolo della questione...penso che non ci si debba mai tirare indietro e provar sempre i prodotti di altri paesi

    RispondiElimina
  3. @Chiarina: sono contenta di aver dato il primo morso al lumpe e rakfisk, altrimenti mi sarei persa una graevolissima esperienza gastronomica :-)
    @Lucy: il collega non è norvegese ma viaggia spesso in quel Paese per piacere. Il Brunost di cui scrivo è una specie di panetto di burro marrone e lo si mangia affettato con il pelapatate (o l'affetta tartufi). Ha un sapore piacevole ma deciso. Proverò a chiedere informazioni sul formaggio che sa di dado :-) Concordo con te sul fatto di provare tutti i sapori del mondo.

    RispondiElimina
  4. Ciao Roberta! Ma che piatto superbo! Quanto mi piacerebbe dargli un morso! Piacciono molto anche a me i piatti della cucina nordica...sarà che amo il salmone...comunque complimenti e grazie per averci regalato questa prelibatezza! KissU

    RispondiElimina
  5. mi viene l'acquolina in bocca. e che belle foto!

    RispondiElimina
  6. ah la Norvegia...prima o poi riuscirò ad andarci e ad assaggiare questa trota che mi sembra fantastica!!!grazie per avermi fatto sognare un pò con questo post :)

    RispondiElimina
  7. @Kiara: il colore è lo stesso del salmone ma l'odore decisamente più deciso. Il sapore invece è sorprendente, come se dentro il lumpe tutto si mescolasse alla perfezione. Mah...per me resterà un mistero :-)
    @Cla: grazie!!
    @Anolina: in Norvegia ci sono stata parecchi anni fa e ho scoperto una splendida nazione. La trota però non la conoscevo adesso avrò un motivo in più per ritornarci.

    RispondiElimina
  8. Accipicchia, perchè addenterei tutto, anche adesso che sarebbe invece ora di andare a nanna?

    RispondiElimina
  9. Uff, voglio anch'io i colleghi che mi portano le delizie autoctone :°(
    Anche se confesso... se l'odore è davvero così intenso non so se sarei riuscita a superare lo shock iniziale. Pensa che ci ho messo un annetto prima di avere il coraggio di assaggiare il Taleggio (pentendomi poi di aver aspettato tanto) :-P

    RispondiElimina
  10. @Reb: andare a dormire con del Rakfisk in bocca non ha prezzo...! E tutto il resto può aspettare :-)
    @La Ucci: sei già passata dal gorgonzola o il taleggio era il primo passo verso la perdizione? Effettivamente il rakfisk è un tantino più sfidante del taleggio...ma per super Ucci questo è un gioco da ragazzi!!

    RispondiElimina
  11. Roby casomai non lo avessi visto nei commenti sul mio blog ti lascio qua il link per lo stampino dei biscotti:
    http://www.utilcasa.it/accessori-per-dolci/747-brigitte-biscotti-incisi-come-vuoi-tu.html
    un abbraccio!

    RispondiElimina
  12. che le foto sono stupende non serve che te lo dica, vero?
    bellissima questa "telecronaca" gastronomica! mi hai ricordato una puntata di bizarre food dove quel pazzo di zimmern proprio in qualche paese nordico mangiava squalo putrefatto e sardine andate a male... a quanto pare nel nord europa il pesce fermentato è davvero l'equivalente della nostra pizza! cmq hai ottenuto credo l'effetto che volevi... mi hai molto incuriosita!!
    buon fine settimana cara!

    RispondiElimina
  13. ma che meraviglia! io l'abbinata formaggio salmone e cipolla lo adoro.. certo che forse è un po' forte e lascia un certo aroma addosso... ma lo promuovo a pieno!

    RispondiElimina
  14. @Ale/ViaggiandoMangiando: pare che l'influsso del nord eserciti la sua influenza: da quando ho mangiato il rakfisk pare di sentire temperature primaverili a Milano (ma forse non è il rakfisk...). Ciao carissima!
    @Passiflora: ma non mi dire! Conoscevi l'abbinata formaggio-cipolla-salmone?! Per quanto mi riguarda era come se parlassimo di marmellata-trota-cacao... :-P

    RispondiElimina
  15. Ciao Roberta,
    non mi è mai capitato di assaggiare il Rakfisk;
    devo dire che immedesimandomi nel racconto e pensando all'orario in cui ti sei messa all'opera, non ho avuto rimpianti.Ma le foto sono stupende, complimenti.

    RispondiElimina
  16. CIao Roberta, sono davvero contenta di aver scoperto il tuo blog proprio questa mattina, leggendo i commenti sul post di Chiara di Chi ha rubato le crostate :) il nome che hai dato al tuo blog mi ha incuriosito perché simile al mio "sottotitolo", il senso del gusto.
    E così sono approdata qui ed è stata una bella scoperta.

    Questo post mi è piaciuto molo. Non importa se non potremo gustare anche noi queste specialità norvegesi.. mi piace leggere i dettagli delle esperienze altrui, ma soprattutto il modo in cui li scrivono... e il tuo modo di scrivere è molto piacevole, scorrevole, concreto, nel senso che le parole inducono a visualizzare concretamente un'immagine di ciò che dici.

    A presto
    Manuela

    RispondiElimina
  17. Stupendo post, come lo è sempre il tuo blog del resto..
    Allora, per risponderti, il piment d'espelette è un peperoncino coltivato in una zona molto ridotta dei paesi baschi francesi. è piccante ma non troppo e ha un gusto come di affumicato, molto particolare. Io personalmente lo amo, se riesci a trovarlo son sicura che ti piacerà.
    ciao

    RispondiElimina
  18. @Valeria: rakfisk per colazione?! Potrebbe essere una valida alternativa a cappuccino e brioches :-) Grazie per la visita!
    @Manuela/Fiordivanilla: solo un 'DEL' distingue i nostri due blog...segno del destino oppure pure coincidenza? Ti rigrazio per la visita e per i complimenti (che sono poi degli incoraggiamenti per una neo-blogger).
    @Eleonora: Grazie per il chiarimento sul Piment, c'è sempre da imparare... inizierò la ricerca (io vivo in provincia di Milano, se conosci qualche posto in cui lo vendono per favore fammelo sapere).

    RispondiElimina
  19. Ho assaggiato il Brunost per la prima volta questa estate ad un aperitivo da un'amica blogger: e' stato una rivelazione e posso anche immaginare come si sposi con il salmone su di un pane lievemente aromatico. Mi sono persa nel tuo racconto. Nonostante sia una viaggiatrice per lavoro e per passione, la Norvegia ahimè ancora mi manca. Ti seguo con piacere. Pat

    RispondiElimina
  20. @Patty: ma allora esiste qualcun'altro che ha assaggiato il Brunost!! Grazie per la visita al mio blog :-)

    RispondiElimina
  21. Ciao Roberta. Grazie per essere passata. Io tiro la pasta con il matterello ma e' una cosa che sento di fare da qualche anno, da quando la mia nonna paterna che lo faceva per lavoro, e' mancata. Fare questo gesto e' sentirla vicina. Onestamente e' faticoso ma e' questione di esercizio e adesso mi viene naturale. E come puoi ben immaginare, tutto un'altro mondo. Un salutone. Pat

    RispondiElimina
  22. @Patty: tirare la pasta con un mattarello è davvero un gesto di grande capacità ed esperienza. Rinnovo i miei complimenti (e sicuramente la pasta tirata a mano è tutta un'altra cosa...).

    RispondiElimina
  23. Cara mia, tu sfondi una porta aperta, io in Norvegia ci ho lasciato l'anima… Ho mangiato del salmone che si scioglieva in bocca, ma ne ho mangiato tanto tanto, col burro salato… Adoro spudoratamente tutto ciò che è norsk, anche la cosa più inutile. Questo piatto non l'ho provato, ma grazie alla tua descrizione ho partecipato un po' all'assaggio… e poi l'eleganza delle foto… machetelodicoaffà

    RispondiElimina
  24. @Marina: il burro salato!! L'ho assaggiato per la prima volta in Irlanda ed è stata una folgorazione. Trovo davvero simpatico parlare in maniera così appassionata di pane, salmone e burro...evviva la Norvegia (oggi ho letto che sono in crisi con il burro, roba da scatenare il mercato nero).

    RispondiElimina
  25. Serena, non mi ero accorta che mi avevi risposto! Ti dirò, l'odore del gorgonzola lo trovo molto meno intenso di quello del Taleggio, quindi niente shock olfattivi :-P Inutile dire che lo adoro e che la mia pizza preferita ormai da anni è la quattro formaggi (con gorgonzola ovviamente, ché da qualche parte ho trovato qualche pizzaiolo eretico che non ce lo mette, argh!)

    RispondiElimina
  26. @la Ucci: Serena?!! Chi è Serena? :-) In ogni caso sei sulla strada giusta per affrontare odori più importanti (e con il tartufo come sei messa?)

    RispondiElimina
  27. Oddio, scusa, avevo appena risposto a un commento di una Serena sul mio blog e mi era rimasto il nome nelle dita!
    Il tartufo, uhm, credo di averlo provato in qualche ristorante... ricordo male o ha qualcosa di aglioso?
    (nota a parte: l'aglio mi piace un sacco, alla faccia del profumo soave. e chi non mangia l'aglio è brutto, cattivo e vampiro :-P)

    RispondiElimina
  28. @La Ucci: nessun problema, chiamami pure Serena se ti capita :-) Il tartufo aglioso? Mah, non ho questo ricordo (purtroppo non mi capita molto spesso di mangiarne). Aglio e cipolla piacciono anche a me, cosa c'è di meglio del profumo di un soffritto?! eheheheh...

    RispondiElimina
  29. La Norvegia è un paese meraviglioso come del resto i norvegesi, mi sapete indicare, dove posso acquistare un buon Brunost a Roma? infinitamente grato Vittorio

    RispondiElimina
  30. Ciao Vittorio, io vivo a Milano e il Brunost e il Rakfisk mi sono stati regalati. Mi dispiace non poterti aiutare.

    RispondiElimina