27 gennaio 2013

Una pasta stupefacente


Buon 2013. 
Anche se magari sarebbe più opportuno augurarvi buona Pasqua vista la frequenza con cui riesco a scrivere qualcosa su questo blog.
Troppe idee, troppa confusione e poca concretezza (oltre a pochissimo tempo) ma giuro che il mio unico proposito per il 2013 è quello di focalizzarmi su un progetto e dargli vita a qualunque costo.
Tuttavia mi piace scrivere quando ho qualcosa da dire...non che non abbia nulla da dire in generale eh!, ma vorrei scrivere di qualcosa che possa interessarMi e interessarVi al di là della mia quotidianità che, vi confesso, non ha nulla di straordinario. Diciamo che per certi versi non sono molto 'social': scrivo su Facebook raramente, non ho un account su Twitter, Pintarest, Istangram, Google+ altrimenti mi dovrei licenziare per riuscire a scrivere anche solo un rigo con un minimo di continuità. Per certi versi mi piace l'anonimato e ci tengo alla privacy; non ambisco a far sapere sempre al mondo cosa faccio o dove mi trovo, anche perché sono convinta che il mondo non sia molto interessato a questo genere di notizie (o forse sì?!). 
Ora mi trovo a scrivere questo post proprio perché nelle scorse settimane mi sono imbattuta in un ingrediente che non è molto usuale né sulle tavole e neppure sul web e rarità per me è sinonimo di curiosità e di conseguenza: 'lo voglio!' Sembra una rivelazione, ma ho capito di aver aperto un blog per andare alla ricerca di qualcosa che non conosco e che è lì ad aspettare di essere scoperto (da me).
Vi avverto che questa è un ricetta da 'sballo', ma usare doppi sensi è facile quando si decide di portare in tavola un piatto di pasta a base di farina di canapa ;-)
Una decina di anni fa lessi un libro che si intitola "Marijuana, la medicina proibita" e scoprii che per secoli la fibra di canapa venne ampiamente usata per molteplici usi (tessuti, filati, corde,...) oltre che come pianta medicinale, già conosciuta nella Cina del 4000 a.C.. Nel XIX secolo la coltivazione di questa pianta fu soppiantata da altre coltivazioni sotto la spinta di interessi economici perché è ovvio che se una cosa costa poco e cresce ovunque non genera molto profitto. Sul sito web di Assocanapa, potrete leggere informazioni più dettagliate e scoprire che la canapa è una pianta che si adatta e si coltiva molto facilmente. Ovviamente la coltivazione della canapa è consentita in Italia solo rispettando rigide condizioni come per esempio un livello di THC (la sostanza responsabile dell'effetto stupefacente della canapa) inferiore allo 0,2%.
Quindi non illudetevi che cibandovi di pasta di canapa finirete con esclamare 'Peace&Love' dopo l'ultima forchettata! ;-)
Ma non voglio dilungarmi sui molteplici usi della canapa, li potete leggere QUI se sarete interessati a maggiori approfondimenti, tuttavia consentitemi di spendere due parole sull'uso in cucina di questa materia prima.
Il contributo che il seme di canapa, l’olio e la farina che se ne ricavano, possono dare alla salute dell’uomo è stato riconosciuto dal Ministero della Salute nel 2009.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda per la popolazione l’assunzione di acidi grassi polinsaturi omega 6 ed omega 3 in proporzione da 4/1 fino a 6/1, per prevenire o curare le malattie più diffuse nelle società moderne (colesterolo non HDL alto, trigliceridi nel sangue, diabete, artrite reumatoide, artrosi, asma, psoriasi ed eczema atopico, altre malattie autoimmuni in genere, sindrome premestruale, depressione). I semi di canapa, che non contengono mai THC, forniscono omega 6 ed omega 3 in rapporto 3/1, che in natura è quello più vicino al rapporto raccomandato dall’OMS. Analogo rapporto si trova soltanto nell’olio di pesce, che deve essere chimicamente trattato. 
L’associazione della assunzione di olio di semi di canapa con l’impiego in cucina di olio extravergine di oliva per condire (l’olio di oliva contiene omega 6) fa raggiungere il rapporto ottimale. 
L’olio di semi e la farina di semi di canapa sono considerati dai nutrizionisti 'vaccino nutrizionale, alimento che, introdotto nella dieta giornaliera, rinforza e regola la risposta del sistema immunitario, del sistema ormonale e del sistema nervoso nei confronti delle aggressioni dell’ambiente. Numerose ricerche hanno dimostrato l’efficacia dell’impiego dell’olio di semi di canapa in funzione preventiva per la salute. Il seme di canapa e gli alimenti derivati contengono altri importanti componenti tra cui in particolare proteine che comprendono tutti gli aminoacidi essenziali, in proporzione ottimale e in forma facilmente digeribile. E’ quindi alimento ideale per vegani e vegetariani. 
L’olio di canapa viene estratto per spremitura a freddo dai semi che si formano dai fiori femminili all’incirca a metà luglio. Conviene consumare a crudo l’olio di canapa, per non disperdere le preziose sostanze in esso contenute. Una volta aperta la bottiglia, va conservato in frigo, per evitare l’irrancidimento. Possiede un gradevole sapore di nocciole, che ben lega con le usuali abitudini culinarie quotidiane; buono quindi su insalate, su crostini, su zuppe, su legumi ecc, sempre rigorosamente crudo (fonte: Assocanapa).

Non ho avuto alcun dubbio e spinta dalla curiosità ho ordinato pasta e farina sul sito web "Delizie di Canapa" e in pochi giorni ho ricevuto i prodotti.
Quando ho dovuto pensare all'accompagnamento (che sarebbe poi il condimento), ho associato idealmente la pasta al profumo della terra umida, forse per via del colore che nell'aspetto ricorda il pizzocchero valtellinese: un grigio-verde argentato che richiama certi boschi in inverno. Ho scelto di non usare proteine animali per questa volta, ma zucca, porro e salvia e olio extravergine di oliva Biolidoro aromatizzato al limone con una spolverata finale di scaglie di mandorle tostate.
La pasta dopo la cottura rimane elastica, il sapore è delicato e meno deciso rispetto ad altre farine (come quelle integrali o di kamut).
Quindi vi invito ad assaggiare questa pasta non solo per soddisfare una curiosità, ma anche per aiutare i produttori a recuperare questa ottima materia prima.


Pasta alla canapa con zucca, porri e mandorle tostate
per due persone

160 gr di pasta di canapa
1 porro 
1 quarto di zucca mantovana
qualche foglia di salvia
scaglie di mandorle tostate
olio extravergine di oliva aromatizzato al limone (Biolidoro*)
olio extravergine di oliva
sale & pepe

Eliminare la parte verde del porro e le radici e tagliarlo a rondelle sottili. In una padella capiente versare un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva, le foglie di salvia tagliate fini e il porro; farlo appassire lentamente aggiungendo mezzo bicchiere di acqua calda e coprendo la padella con un coperchio.
Nel frattempo pulire la zucca eliminando la buccia, i semi e i filamenti (i semi possono esser tostati in forno e usati per aggiungere sapore alle insalate), tagliare la zucca a dadini e farla saltare in padella con i porri facendo attenzione a non farla disfare troppo. Aggiustare di sale e pepe. 
Tostare in una padella antiaderente le lamelle di mandorle.
Nel frattempo portare ad ebollizione l'acqua, salarla e cuocere la pasta. Scolarla e farla saltare in padella con il condimento preparato in precedenza. Impiattare e completare con le lamelle di mandorle tostate e un filo di olio extravergine di oliva aromatizzato al limone.

(*) vi avevo già parlato dei prodotti Biolidoro in questo post. Hanno aggiunto altri prodotti alla loro produzione e quando ho visto questo olio non ho esitato a ordinarlo immediatamente.