29 maggio 2014

I love spring


Ci sono momenti in cui si sente il bisogno di mettere ordine partendo dagli armadi fino ad arrivare alle proprie competenze. L'ho già detto: sono una ricercatrice seriale di informazioni, con l'aggravante di esigere da me stessa, una precisione quasi maniacale; ma 'la curiosità uccise il gatto', come recita il proverbio e, a volte (poche), mi trovo ad invidiare quelle persone che si concentrano e considerano degne del loro interesse, al massimo un paio di cose. Ho imparato a mie spese che un argomento lo si può conoscere bene solo se si scende in profondità nell'apprendimento, mentre il desiderio di imparare e di fagocitare tante informazioni, comporta necessariamente un galleggiamento in superficie anche se regala il vantaggio di avere sempre un argomento di cui parlare :-)
Tornando alla confusione, ogni qualvolta che essa prende il sopravvento nella mia testa, mi trovo a discutere animatamente tra me e me, ammonendomi con un 'metti in ordine! Questo cervello non è un albergo!' e solo allora inizio le pulizie: per prima cosa impacchetto per bene le informazioni che non uso più e le confino in un angolino (e so che inevitabilmente le dimenticherò), poi catalogo con attenzione le informazioni che mi serviranno, dò una spolverata alle sinapsi e riparto facendo un passo indietro per farne due in avanti.
Così funziono anche in cucina.
Non esiste un ordine in questo blog. Non una preparazione di base, se non i tentativi della  parentesi molecolare; non una sezione dedicata alle ricette della tradizione o ai classici della pasticceria, e non si trovano nemmeno le briciole di una pagnotta auto-prodotta (anche se ho rifatto almeno dieci volte i fantastici panini per hamburger di Martina oltre a tante ricette che ho preso dai vostri blog, miei cari amici inconsapevoli).
Così, in preda ai sensi di colpa per non aver pubblicato fino ad oggi almeno una ricetta di base, ho deciso di cominciare proprio da una preparazione che un tempo destava preoccupazione in chi la doveva preparare, mentre con un minipimer a disposizione, richiede lo stesso tempo necessario ad aprire un barattolo di quella già pronta... con tutto il vantaggio di scegliersi gli ingredienti e risparmiare. Avete indovinato di cosa sto parlando? Della maionese. 
Approfitto della stagione primaverile e delle verdure fresche e croccanti che ci regala, per proporre in un sol colpo oltre alla maionese, anche la più classica insalata russa con la personale aggiunta delle zucchine, che voi potrete omettere per restare fedeli alla versione tradizionale. La Wiki(pedia) dice che l'insalata russa è conosciuta nella tradizione russa come insalata moscovita o insalata Olivier anche se è di probabile origine francese.
Qualunque sia la sua origine, a me la maionese regala la felicità e ci vogliono solo 40 secondi per prepararla.
Voi quale olio utilizzate per prepararla? Alcuni usano l'olio evo, altri quello di girasole, altri ancora quello di arachide... penso che per il sapore, la scelta dell'olio sia fondamentale. Voi come la fate? Aceto o limone? Classica o aromatizzata? Con uova crude o tuorli lessati? Mi è partito il trip! :-)

PS: Per rendermi l'esistenza più complicata, ho deciso che per la prima foto dovevo utilizzare un filo, infilarci le verdure ed appenderle come ciondoli. Per fermarli e poi fotografarli ci ho impiegato 'solo' 30 minuti...!

Insalata russa con verdure primaverili
2 carote
2 zucchine
1 patata media
2 manciate di piselli freschi

Per la maionese (ricetta tratta dal blog di Martina e rivisitata)
1 uovo intero freddo di frigo
220g di olio di girasole biologico freddo di frigo
3 cucchiai di limone
due pizzichi di sale

Lavare le verdure e sbucciare le carote e le patate. Tagliare a piccoli dadini e scottarle in acqua bollente per circa 8 minuti (devono restare leggermente croccanti). Scolarle e farle raffreddare.

Versate gli ingredienti nel bicchiere del minipimer seguendo in questa successione: uovo, olio, sale (senza rompere il tuorlo).
Inserire il minipimer impostato alla massima velocità toccate il fondo del bicchiere. Azionarlo senza muoverlo per i primi 10 secondi. Quando gli ingredienti inizieranno ad amalgamarsi, cominciare a sollevare e abbassare il minipimer fino a che la maionese sarà montata e addensata. In circa 30 secondi otterrete la vostra splendida maionese. Aggiungere il limone alla fine mescolando lentamente.

Unire la maionese alle verdure raffreddate, salare a piacere e mescolare accuratamente.

(*) Accompagnare con crackers di riso Riso Scotti - www.ricedesign.it

11 maggio 2014

Di pere e di formaggio e di quanto la fortuna conti nella vita


Lo so. 
Sono sparita. 
Dal mio e dai vostri blog. 
Chiamatela disintossicazione, mancanza di idee, un po' di stanchezza ma soprattutto grandi cambiamenti. Vorrei scrivere di più della mia vita, delle scelte radicali, delle decisioni che potrebbero portarmi verso il baratro o verso una nuova vita (professionale), ma preferisco astenermi e rammentare le parole citate dall'attore che interpretava Mark Zuckerberg nel film "The Social Network", che dicevano che su internet non si scrive con la matita, ma con l'inchiostro e che tutto ciò che postiamo generosamente in rete, ci resterà per parecchio ma parecchio tempo e soprattutto visibile a tutti, anche qualora dovessimo decidere di cancellare i nostri account. Gente! Siamo nell'era della reputazione digitale, non dimentichiamocelo. 
Se c'è una cosa che mi piace fare è distillare gli insegnamenti della vita dal quotidiano, nel senso che ogni tanto mi piace osservare le situazioni che sto vivendo come se fossi un osservatore esterno e neutrale per cercare di coglierne il succo. Così in questi ultimi 4 mesi in cui la mia vita è decisamente cambiata, mi sono resa conto che il tempo che passa ha assunto un altro significato, che la parola 'libertà' ha un sapore diverso rispetto a quella che immaginavo, che le motivazioni pesano come macigni e che 'volere NON è potere'. La cinematografia (soprattutto americana) riempie gli schermi e le nostre illusioni con l'idea che sia sufficiente 'volere intensamente' una cosa, per poterla ottenere. Ma il classico happy end è solo nei film. Ci si dimentica che nella realtà i fattori che entrano in gioco sono molteplici e io, cresciuta con la certezza del 'tu-studia-e-io-ti-premio(con un buon voto)', ho avuto l'amara sorpresa di scoprire che la vita da adulto è ben diversa dalla comoda e protetta vita da studente.
Nella vita ci vuole indubbiamente bravura, audacia, capacità, determinazione ma anche tanta fortuna. Senza il minatore che, per pura coincidenza, si imbatte nel cristallo, anche il più prezioso e splendido diamante resterebbe nascosto nelle profondità della terra. Ebbene, la fortuna è proprio l'incontro con il 'minatore', chiamato anche 'Opportunità'. La fortuna è sempre parte della nostra vita, lo è per il contadino, la  cui fatica di una semina può esser vanificata da una violenta grandinata, e lo è per tante persone che perseverano, credono e lottano per  raggiungere un obiettivo. Ma come cantava Morandi: 'uno su mille ce la faaaaaa'. Perché volere NON è potere.
Qui l'ottimismo non c'entra e nemmeno la resilienza (parola assai di moda negli ultimi tempi). Sono cintura nera di tentativi mirati a modificare la 'rotta', tentativi fino ad ora andati a vuoto...dovrò decidere se arrendermi e gettare alle ortiche i miei sogni o darmi un'ultima possibilità. Il suono del tempo che scorre è molto più forte quando la posta in gioco è alta.
Vorrei ringraziare, in particolare, due persone che in questo periodo sanno perfettamente in quale stretto sentiero io stia camminando e per affinità e vicinanza di percorso, riescono a darmi il giusto incoraggiamento: grazie Elisa e Stefy!

Vi saluto con questa ricetta che mi sono inventata per il progetto Rice Design

Ricotta e pere in pan di spagna, scaglie di mandorle tostate con sfere di cioccolato e riso soffiato
Per 10 dolcetti 

Per il pan di spagna
200 g di uova intere a temperatura ambiente
100 g di zucchero semolato
100 g di farina “00”
un pizzico di sale

Per la crema alla ricotta
200 gr di ricotta di latte vaccino
1 pera Decana
2 cucchiai di zucchero

Per le sfere al cioccolato
1 confezione di Ciocco e Riso ‘Riso Scotti’ (ma potete usare del semplice riso soffiato aumentando di 100 gr la quantità di cioccolato al latte)
100 gr di cioccolato al latte

Scaglie di mandorle

Per la preparazione del pan di spagna:
Montare le uova con lo zucchero e il sale nella planetaria o con le fruste elettriche, a velocità media per circa 15 minuti. Il composto dovrà essere chiaro e gonfio perché avrà incorporato aria. Aggiungere un po’ alla volta la farina setacciata facendo attenzione a non smontare il composto. Versare l’impasto in una teglia imburrata e infarinata di 21-22 cm di diametro, cuocere in forno statico preriscaldato a 160°C, per circa 30 minuti o fino a quando sarà leggermente dorato. Lasciarlo raffreddare completamente. Una volta che sarà completamente freddo, ritagliare 10 cubi utilizzando solo la parte centrale.
Per la crema alla ricotta:
Sbucciare la pera, eliminare il torsolo, tagliarla a pezzi e metterli in un pentolino antiaderente. Far cuocere la pera a fuoco basso fino a quando non saranno morbide. Se ci fosse del liquido, alzare la fiamma e farlo evaporare quasi completamente.
Fare raffreddare le pere schiacciarle grossolanamente e poi aggiungerle alla ricotta mescolata con lo zucchero.
Per le sfere al cioccolato:
Sciogliere a bagnomaria i cioccolati. Farli raffreddare fino a poterli modellare con le mani e fare delle sfere della dimensioni di una noce.

Tostare le scaglie di mandorle in un padellino antiaderente.

Comporre il dolce:
Tagliare a metà i cubotti di pan di spagna e farcirli con un pochino di ricotta con le pere; immergere i cubotti nella crema avanzata e passarli subito nelle scaglie di mandorle.

Servirli appoggiando sul cubo, una sfera di cioccolato.