26 marzo 2013

Viaggio dentro la materia


Se c'è una situazione che mi 'dilude' profondamente è quando penso a qualcosa che poi non riesco a realizzare come me l'ero immaginata. Perché se le idee avessero il libretto di istruzioni e si potessero montare come i mobili della famosa marca svedese, avrei già fondato almeno 10 aziende, imparato 7 lingue, fatto il giro del mondo 5 volte e realizzato infiniti propositi.
Il processo è sempre lo stesso: un'idea si accende nel mio cervello, così, come un lampo durante il temporale. Dopo poco l'idea mette radici tra le sinapsi e comincia a vivere di vita propria. E' lì al mattino quando mi alzo ed è sempre lì ad augurarmi la buona notte alla fine della giornata. L'idea cresce e vuole essere nutrita, fortunatamente per me esiste il web: basta che digiti una parola e in una frazione di secondo immagini e concetti mi vengono in soccorso. L'idea si trasforma con il trascorrere dei giorni, a volte è lei che pensa me e alla fine, in qualche modo, questo processo deve volgere al termine con la sua concretizzazione o con la sua inevitabile fine.
Ho passato questi ultimi mesi a chiedermi cosa volessi fare con questo blog. A tal proposito permettetemi di ringraziare alcune mie carissime 'foodfriends' che hanno bussato a questo blog, che mi hanno scritto o chiamato per sapere che fine avessi fatto. 
Stavo pensando. E lo sto facendo tutt'ora. Grande e bella attività :-)
Dicevo appunto: che cosa fare con questo blog? Immagino che ognuna di noi abbia iniziato ispirandosi alle blogger che ci hanno preceduto; questo non significa copiare ma semplicemente crescere e imparare. Arriva però un momento in cui si avverte la necessità di trovare il proprio stile, la propria identità che spinge per emergere. 
Nella mia testa hanno iniziato a prendere forma delle idee, la strada ha cominciato a delinearsi mostrandomi in modo piuttosto evidente cosa desidero portare avanti. Benissimo, mi dico. Sono già fortunata ad intravedere una direzione.
...e poi BUM! Una botta contro il muro della concretezza. Quel muro che segna il confine tra l'idea e la sua realizzazione. Se è vero che è improbabile che qualcosa riesca subito al primo colpo, io sono una di quelle persone che vorrebbero che il primo tentativo andasse quasi con certezza in buca, augurandomi di scorgere un segno tangibile che mi dimostri che, quella cosa che era nel cervello, si sia trasferita nelle mani incaricate della sua realizzazione. A questo punto vi starete chiedendo a quale conclusione sia giunta dopo questo brainstorming...
Non sono ancora in grado di rispondere perché spiegare un concetto che è ancora al 99% un'astrazione, implica un'infinita dose di parole. Pertanto proverò a rappresentare con le mie (limitate) competenze culinarie e fotografiche quello che vorrei raccontare. 
Ma anche nella vostra vita le idee rivestono un ruolo così importante? Oppure sono solo io che ho un cervello simile ad un frullatore? C'è qualcosa che vorreste proporre nel vostro blog che ancora non siete riuscite a realizzare? Sono davvero curiosa di conoscere la vostra opinione e sapere di non essere la sola a strizzare la mia materia grigia come se fosse una spugna zuppa d'acqua :-)
Ma le nuove e buone idee sono le benvenute, poiché sono la vera spinta per continuare ad affrontare questa profonda crisi; la mia stima va a tutte le persone che ogni giorno cercano di immaginarsi e di inventarsi una vita migliore :-)


La ricetta che vi lascio non ha nulla di nuovo, si tratta della torta tenerina, la classica torta morbida e burrosa al cioccolato. Di solito l'arricchisco con i lamponi ma questa volta ho voluto provare con dei fiori di lavanda essiccati (edibili mi raccomando;-)). Qui sotto la ricetta.


Torta tenerina alla lavanda

250 gr cioccolato fondente (60-65%)
250 gr di burro
200 gr di zucchero semolato
70 gr di farina 00
4 uova
1 cucchiaio di fiori di lavanda essiccati edibili

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria e una volta sciolto aggiungere il burro a temperatura ambiente in piccoli pezzi fino al loro completo scioglimento. Fare intiepidire.
Nel frattempo lavorare lo zucchero con le uova fino ad ottenere un composto chiaro e gonfio. Setacciare la farina un cucchiaio alla volta e incorporarla al composto uova+zucchero. Unire il cioccolato e amalgamare con cura. Alla fine aggiungere la lavanda tritata finemente.
Imburrare una tortiera di 22 cm e riporla nel forno ventilato già preriscaldato a 165° gradi per circa 30 minuti (attenzione, il centro della torta dovrà restare umido per poi rapprendersi una volta che la torta si sarà raffreddata). Una volta estratta dal forno, fare raffreddare e poi riporre in frigorifero. La torta è più buona se preparata il giorno prima.